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Diventare amministratore d’azienda: le lauree consigliate

Sono sempre più numerosi coloro che sognano di approdare al ruolo di amministratore delegato, un vero e proprio leader in grado di prendere le decisioni per un’azienda più o meno importante e dettarne la strategia. Certamente tra le caratteristiche più richieste si trovano senza dubbio ambizione e motivazione, ma da sole non sono sufficienti a battere l’agguerrita concorrenza. Una solida formazione accademica, ad oggi, è imprescindibile per tentare una scalata all’interno di quest’ambito. La laurea in economia aziendale è certamente quella più sfruttata, insieme ad Ingegneria gestionale. Offrono un’ottima infarinatura dei vari ambiti economici ed aprono a specializzazioni più specifiche, a seconda dell’ambito verso cui si è maggiormente interessati, come ad esempio la finanza. Tanto economia aziendale quanto ingegneria gestionale, infatti, hanno all’interno del loro percorso di studi insegnamenti legati all’amministrazione e alla contabilità nelle imprese ma anche il sempre più utile monitoraggio e analisi dei dati statistici, utilizzati chiaramente in chiave economica. Una valida alternativa a queste due facoltà universitarie possono essere i corsi di marketing e diritto, i quali offrono certamente una possibilità di carriera più variegata. In sintesi, rispondere in maniera univoca a che tipo di laurea occorra per diventare amministratore d’azienda è impossibile perché tutto o quasi dipende dal tipo di azienda di cui si sta parlando. Le possibilità appena menzionate rappresentano quelle più frequenti, ma non è impossibile che un CEO abbia nel proprio background una laurea in filosofia piuttosto che in storia o ancora in informatica. 

Visto il livello di richiesta sempre maggiore, facoltà del genere si ritrovano senza problemi tanto nelle università tradizionali quanto in quelle telematiche come Unicusano. Il MUR (ex Miur) non differenzia in alcun modo la laurea conseguita secondo queste due differenti direttrici e rappresentano perciò valide opportunità a seconda di quali siano le necessità del singolo studente. Una volta concluso il percorso triennale o magistrale, può essere uno step ulteriore il master, solitamente annuale, anche se restano ancora pochi coloro che si iscrivono. Per la carriera in ambito aziendale il MBA, cioè il master in Business Administration, è considerata una buona scelta e può rappresentare un plus rispetto ad altri candidati. 

Oltre allo studio, che rappresenta certamente il punto di partenza per intraprendere una carriera in questa direzione, contano anche altri aspetti come la flessibilità e soprattutto le soft skills. Un buon CEO, cioè un Chief Executive Officer, non si misura solo in base alla quantità di nozioni di cui dispone ma anche dalle doti relazionali che mostra. Un amministratore delegato, infatti, deve necessariamente avere doti di leadership, empatia e soprattutto un ottimo problem solving, cioè la capacità di risolvere rapidamente i problemi una volta che si presentano. Ad essere cruciali, inoltre, al pari del percorso formativo, vi sono le esperienze lavorative accumulate dal singolo soggetto. È ormai molto frequente, soprattutto poco dopo la fine del percorso universitario (o nel mentre) effettuare stage e tirocini presso le grandi aziende che hanno stipulato collaborazioni con le università. Questo può rappresentare un buon banco di prova per capire, prima di tutto, se l’ambito lavorativo piace effettivamente e in seguito iniziare fin da subito un lavoro personale riguardo alle proprie competenze.